Specialità romane

a woman holding a croissant over a cup of coffee

Difficile comprendere a pieno un luogo senza averne esplorato i sapori, che è come dire i caratteri. Se dovessimo descrivere la personalità di Roma con una tecnica deduttiva che dai gusti dominanti nelle specialità gastronomiche cittadine risale ai tratti salienti del suo carattere le attribuiremmo una certa sfrontata croccantezza, il desiderio di suscitare stupore, la rilassata indulgenza e un’incorreggibile tendenza all’abbondanza.

Quattro specialità romane gastronomiche per interpretare al meglio lo spirito della città, due di semplice asporto, due da gustare seduti. 

Il maritozzo è un tipico dolce da colazione romano, ma i veri amanti di questo panino dolce spaccato e ricolmo di panna lo considerano senza rigidità come valido conforto per qualsiasi momento della giornata. Il suo tempio è Regoli, una piccola pasticceria dell’Esquilino a pochi passi dai graziosi giardini di piazza Vittorio Emanuele II, non distante dalla stazione Termini. Interessante alternativa gourmet è la proposta contemporanea del pasticciere-star Federico Prodon, a Borgo Pio, dove al classico maritozzo sono affiancate le scenografiche varianti caffè, crema e fragoline di bosco. 

Altra specialità tipicamente romana è il supplì, un fritto ovale dal colorito bruno che rappresenta l’emblema dello street food cittadino. Si tratta di una palla di riso condita da sugo o ragù, con un cuore di mozzarella filante, panato e fritto. Solitamente introduce la pizza tonda, a cena, ma è un perfetto spuntino da asporto e può equivalere a mezzo pasto, per chi ne voglia anche solo intuire l’apporto calorico. Il leggendario Il Supplì, a conduzione familiare, è una storica pizza a taglio trasteverina, dove vengono servite diverse varianti dello snack fritto. Altro bistrot specializzato, ma più recente, è Supplizio, dove l’offerta del fritto spazia su vari fronti. 

La carbonara è un classico primo piatto romano condito con guanciale (un affettato derivato dal maiale, simile alla pancetta) uova e parmigiano o pecorino, il sugo è cremoso e solitamente accostato a una pasta lunga come tonnarelli o corta come rigatoni. I suoi ristoranti di riferimento in città sono pressoché infiniti, dovendone selezionare due si opterà per due ristoranti infallibili del centro: Armando al Pantheon e l’Hosteria grappolo d’oro. 

Infine un secondo che stupirà per il connubio tra semplicità del piatto ed eleganza dei dettagli: le polpette di bollito. Sono realizzate con una base di manzo e gallina cui si aggiungono mortadella, uova, patate lesse, parmigiano, prezzemolo, scorza di limone, pan grattato, noce moscata. Campione cittadino di questa specialità è Flavio al Velavevodetto, grande ristorante con piacevole terrazza sui tetti di Testaccio. In alternativa, tra piazza Navona e piazza del Popolo: Alfredo alla Scrofa, tradizionale ristorante romano del centro. 

Buon appetito!

Maritozzo
Regoli, via dello Statuto 60
Federico Prodon, Vicolo del Farinone 19

Supplì
Il Supplì, via San Francesco a Ripa 137
Supplizio, via dei Banchi Vecchi 143

Carbonara
Armando al Pantheon, Salita de’ Crescenzi 31 
Hosteria Grappolo d’oro, Piazza della Cancelleria 80

Polpette
Flavio al Velavevodetto, via di Monte Testaccio 97
Alfredo alla Scrofa, via della Scrofa 104/a